Retro Game Crunch

Retro Game Crunch, un bundle di 7 giochi retro ispirati ai classici del NES, sviluppati da un team di appassionati, a cavallo tra il 2012 e il 2015, per PC.
Una raccolta che già conoscevo da tempo, avendo avuto modo di apprezzarne uno dei titoli di punta, Super Clew Land, agli esordi.

Un titolo sviluppato dal team, originariamente per il 24esimo Ludum Dare, che successivamente grazie ad una campagna Kickstarter, decise di continuare gli sviluppi e sfornare altri titoli sulla falsa riga e stile dei classici per NES.

Approfittando dei saldi su Steam, ho acquistato questo bundle per soli 4,99 euro circa, invece dei circa 14,99 del prezzo originale.
L'intero bundle è costituito da 6 giochi sviluppati con tecnologia Adobe Air, in sostanza flash, quindi teoricamente compatibili con qualunque piattaforma su cui sia disponibile Adobe Air, nel mio caso ho utilizzato Wine in ambiente Linux Debian e gli eseguibili originali dei giochi, dato che la piattaforma Air non è più supporta sulla distribuzione.

Super Clew Land

Un platform game veramente interessante, sviluppato originariamente per il 24esimo Ludum Dare, dove il tema era "l'evoluzione", questo sembra essere il vero pilastro di tutta la raccolta.

Il personaggio principale del gioco è una creaturina, di nome Clew, partendo da una forma essenziale, quasi larvale, dovrà man mano progredire ed evolversi in forme sempre più complesse e particolari, sviluppando anche relative capacità, come quella di nuotare, volare ed attaccare.

Per evolversi, dovrà nutrirsi con i vari insetti presenti nel livello, ed avere cura di gestire il suo apparato digestivo, trasferendo le proteine nei giusti punti, un sorta di meccanismo alla DDR.

L'avventura comincia ad avere un senso, solo quando il nostro Clew nota una sua simile svolazzare per il livello, lanciando così il pretesto dell'esplorazione e della ricerca della creaturina.

Il livello, presentato in una veste molto ampia e variegata nei contenuti, presenta una buona dose di sfida per il giocatore, il quale dovrà affrontare per lo più, prove di abilità, districandosi tra passaggi angusti e pieni di nemici, camminando, nuotando o volando.

Non si avranno a disposizione power-up di sorta, se non l'evoluzione stessa con le abilità che ne conseguono, e non si avrà modo di attaccare i nemici, quest'ultimi dotati di un'IA molto basilare e spicciola, si limiteranno a percorrere gli stessi passi nel loro raggio d'azione.
L'unico nemico che saremo in grado di affrontare ed attaccare, sarà il boss di fine gioco, dotato di qualche movimento in più, in una battaglia piena di adrenalina e sfida.

Per arrivare a quest'ultimo, saremo chiamati ad esplorare in lungo e in largo ogni meandro del livello, alla ricerca di gemme preziose, che ci daranno la potenza e le abilità necessarie per raggiungerlo.

Il gioco ricorda molto il primo Kirby e Mr. Gimmick per nes, alla lontana, principalmente per lo stile grafico, piuttosto che per il gameplay.

Quest'ultimo sarà vittima di una cattiva scelta dei programmatori, presentando comandi di gioco decisamente scomodi, anche sul lungo utilizzo, e l'assenza di più livelli di gioco.

Nei contenuti sonori e grafici, si nota molto l'impegno messo nella realizzazione, e la cura per le scelte estetiche e di design, ed il sonoro lascia il suo impatto positivo durante le partite.

Tuttavia, risulta abbastanza frustrante in molte sue parti e carente di contenuti realmente innovativi, l'intero gioco si sviluppa su di un solo livello, pressoché identico a quello della versione LD, con qualche aggiunta qua e la di qualcosina e dell'elemento donzella e boss finale.
Si sente la mancanza di una strutturazione su più livelli del tutto, e magari l'aggiunta di qualcosa di più.

Paradox Lost

Anch'esso presentato inizialmente come titolo per il LD, Paradox Lost si presenta come una sorta di clone molto risciacquato di Metroid per nes, con una bella idea di fondo, il viaggio temporale.

Abbey, la protagonista di quest'avventura, si risveglia in un bosco dopo lo schianto del suo aereo, nel quale farà l'incontro con un personaggio bizzarro e letale, armato di una strana arma.
L'avventura comincia ad acquistare un senso poco dopo lo scontro, quando la protagonista, sconfitto il villano del momento, entrerà in possesso di questa arma e ne scoprirà le potenzialità.

Grazie a quest'arma e ad appositi cristalli sparsi qua e la negli scenari, sarà in grado di effettuare viaggi nel tempo, e all'occorrenza salvare altri viaggiatori temporali come lei.

Il gioco sembra ispirarsi moltissimo al primo Metroid per nes, con scenari di gioco parecchio ispirati, stesse tipologie di nemici, con tanto di medesima IA, e protagonista femminile.
In piccola parte sembra essersi ispirato a Mega Man e Castlevania, soprattutto per le abilità ottenibili dalla protagonista, come la capacità di scivolare, e per lo sprite del personaggio, per il resto presenta concetti molto nuovi ed originali, anche sfruttati male.

La questione del viaggio nel tempo tramite i cristalli, è qualcosa che a primo colpo spiazza un po' il giocatore, ma che in poco tempo, affascina estremamente.
Il sistema di viaggio prevede la sovrapposizione del livello in cui ci si trova, con la controparte passata o futura di esso.
Strano vero? Nemmeno troppo.

Un esempio di sovrapposizione dei livelli nel tempo
La maggior parte dell'avventura richiederà solamente questo, viaggiare da un posto all'altro, cercando di giocare d'astuzia per ritrovarsi nei punti più disparati dei vari scenari di gioco ed epoche, cercando di aggirare gli ostacoli, e talvolta andando alla ricerca di upgrade per l'arma in uso, di abilità extra per il giocatore o in salvataggio di altri viaggiatori.

Il tutto sino ad arrivare allo scontro finale, in cui la protagonista avrà a che fare con dei cristalli malevoli da distruggere, in una battaglia molto deludente.

Il gameplay non presenta niente di particolare, un personaggio capace di movimenti basici e di attacco, nemici molto semplici e dotati di un'IA molto basica, e talvolta qualche sequenza animata a dare un po' di senso alla storia.

Il comparto sonoro e grafico risulta piacevole, quest'ultimo sembra essere molto influenzato da produzioni più recenti rispetto a quelle dell'epoca nes, si ha più l'impressione di avere tra le mani un gioco di epoca 16-bit.

Nel complesso risulta abbastanza interessante da essere giocato, ma si sente pesantemente la carenza di senso di sfida, tipo l'assenza di boss o nemici particolari da affrontare per poter proseguire l'avventura.
Tutto quello che rimane dopo qualche ora di gioco, è un enorme senso di frustrazione, nel girovagare senza meta precisa all'interno di scenari visti e rivisti, cercando di trovare la giusta quadra per finire in un qualche scenario ancora inesplorato.

Wub Wub Wescue

La prima impressione che ho avuto giocando a questo gioco, era quella di trovarmi di fronte ad una sorta di clone di Donkey Kong Jr.

Lo stile grafico e il gameplay me lo ricordavano alla lontana, ma si tratta per lo più di un platform/puzzle game, in cui il protagonista, un simpatico cagnolino, dovrà riuscire a trovare la giusta strada per raggiungere il suo padrone, rapito dagli indigeni.

Il gameplay presenta dei contenuti davvero molto originali, con il cagnolino, dotato di movimenti basilari, tra cui anche il salto, e tramite appositi grammofoni piazzati qua e la, imparare anche delle canzoncine.
Ognuna con effetti ben precisi su i nemici e sul livello, come sonnolenza per alcuni o ipnosi per altri, oppure rallentare leggermente il tempo.

La grafica e i contenuti sonori sono molto curati, ma sembrano essere un bel po' lontani dai canoni grafici del nes, a cui questa collezione vuole ispirarsi.
Il design dei livelli è molto ben strutturato, ma spesso confusionario nelle prime partite, non avendo mai una visione chiara di dove il nostro personaggio si trovi alla partenza.

Nel complesso non sembra mancare nulla a questo titolo, presenta contenuti originali e un gameplay incalzante, che difficilmente annoia.
Forse una piccola critica andrebbe mossa alla scelta di cattivo design, di avere una posizione di partenza sempre nuova per il protagonista, può sembrare una sciocchezza, ma l'ho trovata un po' frustrante.

Shuten

Questo era uno dei titoli su cui riponevo le più scarse speranze, ed alla fine si è rivelato quello più interessante e divertente tra tutti.

Shuten è uno shoot-em up molto ben concepito, forse un po' fuori dai canoni classici a cui siamo abituati e privo di elementi arcade, come ad esempio punteggi e hi-score.

Presenta un gameplay che strizza l'occhio alla modernità, coniugando il tutto con lo stile grafico del passato ed un massiccio numero di elementi su schermo, con livelli di difficoltà progressiva.

Il personaggio principale di gioco sarà un samurai, con la capacità di rubare le abilità dei nemici e di farle proprie.
Partendo da questo presupposto, in ogni livello di gioco, avremmo modo di poter utilizzare ed apprezzare le più svariate tipologie di armi, effettuare strategie di attacco con l'arma più indicata verso determinati nemici e di poterle potenziare in modo permanente, raccogliendo quanto più oro possibile da ogni livello.

Con l'oro raccolto, sarà possibile acquistare upgrade per le armi e per l'armatura del giocatore, sino ad ottenerne la permanenza e stravolgendo così un minimo il gameplay iniziale da cui si parte.

Tra tutti, questo è l'unico titolo ad offrire una mappa di gioco con livelli tra cui scegliere, ed una modalità negozio in cui acquistare power-up ed upgrades, oltre a piccoli elementi storia come gli altri.

Sarà a discapito del giocatore, scegliere l'ordine in cui affrontare i livelli, ognuno con le proprie difficoltà, ma mano crescenti, e volendo anche di rigiocarli per ottenere dell'oro da spendere al negozio.

Il gameplay è il classico che ci si potrebbe aspettare da un shumps di concezione moderna, con protagonisti capaci di muoversi in tutte le direzioni ed attaccare solo verso l'alto, presentando nemici di gioco basati su schemi di movimento ben definiti, ma presentati in grande varietà e quantità.
Ci si potrebbe ritrovare spesso a dover affrontare stessi tipi di nemici, ma con quantità e schemi di movimento molto differenti tra un livello e l'altro, che rinfresca il gameplay non annoiando il giocatore.

Le musiche e gli effetti sonori, giocano un ruolo abbastanza marginale in questo titolo, in quanto l'azione frenetica ne lascia poco spazio, catturando l'intera attenzione del giocatore.
Graficamente ne si apprezza molto lo stile, che si sarebbe potuto tranquillamente vedere anche su un gioco reale per nes, peccato però per il numero di elementi su schermo, sia talmente eccessivo da farlo perdere di autenticità.

Anche a questo titolo, non sembra mancare nulla, da un enorme senso di soddisfazione alla fine di ogni livello.
Una piccola critica andrebbe mossa ai comandi di gioco, che volendo soddisfare la possibilità di avere un multiplayer in simultanea, sacrifica le mani sulla tastiera, e qui si sarebbe tranquillamente potuto pensare di sviluppare un sistema per riadattare i comandi di gioco nel caso di single player.
Anche l'assenza di elementi arcade come punteggi ed high-score sembra una piccola carenza di design, ma di cui bene o male se ne fa a meno senza grossi problemi.

End of Line

Questo è un simpatico puzzle game, decisamente ispirato a Mega Man nello stile grafico, e a Sokoban nel gameplay.

Ambientato in un pianeta terra privo di esseri umani, in cui un piccolo robot cerca in tutti i modi di scoprire chi stia ancora mantenendo in vita le macchine, e per quali scopi.
Un pretesto molto strano per un gioco in cui l'obbiettivo principale è il suicidio.

Ogni livello di gioco presenterà un numero variabile di robot, tra cui alcuni "ausiliari", che passeranno il tempo a riparare quelli distrutti e rimetterli a nuovo, compito del giocatore sarà quello di distruggere tutti i robot presenti nel livello, senza che questi vengano rigenerati e poi autodistruggersi per passare al livello successivo.

I livelli saranno di difficoltà progressiva, presentando schemi enigmatici con cui confrontarsi, di difficoltà crescente.
Non vi saranno scontri o combattimenti di genere, il personaggio sarà capace solo di muoversi in 4 direzioni e di effettuare un attacco molto semplice verso gli altri robot.

Procedendo con l'avventura, saranno disponibili anche dei power-up, che ci permetteranno di avere diverse abilità, come quella di camminare sull'acqua ad esempio.

Graficamente pur usando una palette molto semplice, sembra più orientato verso i 16-bit che gli 8, ed il design sembra essere di nuova concezione, troppo distante dai canoni del nes.

Personalmente ho trovato questo titolo molto sterile ed essenziale, nel gameplay, troppo ricco invece nel comparto grafico, insomma, un bilanciamento dei contenuti molto sproporzionato.
Tanta bella grafica, poca sostanza, ma non per questo malvagio...

GAIAttack

La prima impressione che ho avuto guardando il trailer di questo titolo, era quella di trovarmi di fronte ad un clone spudorato di Super Crate Box, l'impressione che ho avuto giocandoci, era che tanto spudorato non era, ma dannatamente simile si.

GAIAttack è un semplice platform/action arcade game da giocare tutto d'un fiato, in cui 4 animaletti, ognuno appartenente ad una determinata tipologia di territorio, affronteranno un gruppo di pirati, intenti a depredare le risorse del loro habitat.

Solo quattro livelli di gioco, abbastanza simili tra loro, con la semplice aggiunta di nuove tipologie di nemici e la difficoltà crescente che ne deriverà da ognuno.
Personaggi capaci di saltare e attaccare in ogni direzione, dotati di un solo power-up molto semplice, che darà origine ad attacchi lineari e di breve raggio.
Alla fine di ogni livello, vi sarà uno scontro finale con il capo dei pirati, sempre più difficile ed intenso.

Il gioco regge molto bene sul piano del gameplay, presentando un'azione incalzante ed un minimo frenetica, proprio come i vecchi giochi per nes sapevano fare.
La frenesia del gameplay, spesso sfocia in frustrazione, in quanto spesso non si avrà piena coscienza di quel che ci circonda e sarà molto facile perdere, ma niente di così drastico.

Sarà possibile anche giocarlo in multiplayer simultaneo fino a 4 giocatori, sacrificando la tastiera, e volendo all'occorrenza ridefinendone i tasti nella maniera che più ci aggrada.

I nemici saranno dotati di IA molto semplici, ma non per questo sarà una passeggiata affrontarli.
Alcuni saranno dotati di coltelli e non esiteranno ad attaccarci non appena in loro prossimità o difendersi dai nostri colpi di coda, altri saranno dotati di armi da fuoco, che potremmo sfruttare a nostro favore, lasciando che i proiettili colpiscano i nemici intorno a noi.
Talvolta vi saranno anche palle di cannone che potremmo rispedire al nemico e far schizzare nel livello, più e più volte.

Graficamente è molto valido, tra i colori e gli sprite, mi ha ricordato molti giochi per nes, anche se forse, volendo mantenere una certa purezza ed autenticità, ci hanno calcato troppo la mano in alcuni punti...

Nel comparto sonoro risulta piacevole ed orecchiabile, ma nulla di memorabile o che risalti particolarmente.

Questo è un altro titolo a cui sembra non mancare nulla, presentando tutti gli elementi che ci si aspetterebbe da un arcade, soprattutto il punteggio e la tabella degli high-score!
Di sicuro l'avrei apprezzato molto ai tempi del nes giocato con il gamepad!

Brains And Hearts

Ultimo di questa raccolta di giochi, Brains And Hearts, un semplice gioco di carte, della serie "la carta più alta vince".

Niente di questo gioco colpisce particolarmente, grafica e sonoro nella norma, e gameplay molto sciapo...

Una cosa però mi risalta all'occhio, sembra essere l'unico titolo a non voler cercare di spacciarsi per un gioco simil 8-bit a tutti i costi.

Epilogo

Il titolo di questa compilation di giochi sembra calzargli a pennello, soprattutto quel "crunch" finale, che in italiano potremmo tradurre come "sgranocchiare", quasi a voler dire che i giochi presenti sono degli assaggini di qualcosa, ed infatti sembra essere proprio così.

Tutti i giochi di questa raccolta sembrano essere stati sviluppati sulla base di uno stesso motore di gioco, tutti soffrono di qualche pecca, specialmente nelle scelte di design dei contenuti e nei controlli.
Un assaggio del passato...
  • Giochi simil 8-bit, piccoli ma interessanti
  • Alcuni dei titoli presentano contenuti molto originali

  • Prezzo di vendita eccessivo
  • Spesso presenta cattive scelte di design
  • Spesso presenta cattivi controlli di gioco, specialmente in multiplayer
Una compilation di 7 giochi simil 8-bit, molto piccoli e dalle altrettante piccole pretese, che nel giro di una settimana si consumano facilmente, che sanno divertire ma non saziano abbastanza, sopratutto per il prezzo a cui vengono venduti, 15 euro per tutto il bundle.

Probabilmente mi sarei pentito se li avessi acquistati a prezzo pieno, per fortuna grazie ai saldi di Steam, ho potuto accaparrarmi il tutto per soli 5 euro, un prezzo più che giusto ed onesto secondo me.


Personalmente, a meno che non abbiate anche voi la possibilità di acquistarlo a prezzo scontato, ve ne sconsiglio l'acquisto, piuttosto per lo stesso prezzo o qualcosina in più, potete acquistare Retro Game Challenge per Nintendo DS, una raccolta di giochi simil 8-bit veramente degna di questo nome.

In ogni caso, presso il sito ufficiale del titolo, potete trovare le controparti Ludum Dare dei giochi inclusi nella collezione, molto simili a quelli venduti, così giusto per farvi un'idea.

2 commenti :

Marco Grande Arbitro ha detto...

Bella segnalazione, nonostante alcune pecche.
Apprezzo molto l'originalità

Pix3l ha detto...

Purtroppo di pecche ne ha tante, specie guardando al prezzo del tutto...
Comunque si, decisamente originale :]

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...