Sviluppato e pubblicato da Capcom nel 1989 in esclusiva per il Famicom, Sweet Home era un RPG originale e fresco, ispirato e basato su l'omonimo film, sempre di produzione nipponica.
Questa avventura ci porta a seguire le gesta di una troupe televisiva, intenta a girare un documentario sul famoso pittore, scomparso, Mamiya, addentrandosi nella sua ormai fatiscente ed abbandonata villa, con l'intento secondario anche di salvarne i preziosi affreschi.
Una volta addentrati nella villa, ci si ritroveranno intrappolati, in balia del fantasma di Lady Mamiya, la defunta moglie del famoso pittore, oltre che di mostri di ogni genere, che daranno filo da torcere al team nel cercare di fuggire, il quale si troverà spesso anche a dover risolvere numerosi enigmi ed affrontare altrettante insidie di vario genere.
Per poter fuggire dalla villa, la troupe composta da 5 elementi, dovrà contare molto sul lavoro di squadra e sull'equipaggiamento in dotazione ad ognuno. A comporre la troupe troviamo:
- Kazuo, il leader del gruppo, che grazie al suo accendino potrà bruciare corde o attaccare i nemici.
- Ryō il cameraman, che con la sua videocamera potrà aiutare a svelare messaggi nascosti nei dipinti.
- Akiko la co-produttrice, dotata di un medikit in grado di guarire qualsiasi male.
- Asuka la restauratrice, dotata di un aspirapolvere in grado di rendere visibili alcuni oggetti e liberare alcuni passaggi dalle macerie.
- Emi, la figlia di Kazuo, la cui chiave appesa al collo, potrà aprire quasi ogni porta della villa.
Si trova in aggiunta, anche la possibilità di poter formare il proprio team sulla base delle proprie preferenze, fino ad un massimo di 3 elementi per gruppo, tra i quali sarà anche possibile scambiarsi gli oggetti raccolti durante l'avventura, tranne quelli dell'equipaggiamento standard.
Le ambientazioni di gioco sono strutturate molto bene, ampie e molto varie, portano il giocatore all'esplorazione e alla scoperta di ogni meandro della casa, evitando di riciclarsi troppo spesso, e ponendo il giocatore spesso, a ricorrere al lavoro di squadra per poterle superare o esplorare senza problemi.
Vi sarà anche una buona interazione tra oggetti in possesso del giocatore e scenario, con la possibilità di poter talvolta distruggere oggetti o interagire con gli eventi in corso nella stanza, tipo spegnere fuochi ad esempio o rompere gli specchi.
Le interazioni più "importanti", spesso saranno relegate a schermate in "prima persona" con gestione dell'interazione relegata ad un menù specifico, che darà la sensazione di sentirsi ancora più presenti nell'avventura.
Una schermata di combattimento |
I combattimenti con i nemici potranno essere affrontati da un singolo gruppo o con l'ausilio di un secondo, semplicemente chiamandolo durante lo scontro.
La varietà dei nemici è molto scarsa, d'altro canto, in una sola stanza il livello di casualità degli incontri è abbastanza alto, permettendo di evitare di affrontare più volte di fila uno stesso nemico.
In alcuni casi, i nemici saranno ben visibili sulla mappa e inseguiranno i membri del team, permettendo così al giocatore di poter tentare di evitare lo scontro, in quale avverrà comunque in apposita schermata a menù.
Interazione in prima persona |
Altra particolarità, risiede nell'alternativa offerta agli attacchi di tipo magico, cosa onnipresente in ogni rpg che si rispetti, che qui saranno sostituiti dalla preghiera, che come per la controparte magica in altri titoli, sarà utilizzabile sulla base di determinati punti preghiera disponibili, e dai risultati eccezionali!
Graficamente il titolo si presenta in una veste molto curata ed originale, sorprendente in molti dettagli e schermate, presentando anche all'occorrenza sequenze animate di vario genere, tra dialoghi, interazioni con alcuni scenari e porte che si aprono (che ricordano molto quelle utilizzante in Resident Evil).
Dettagli decisamente sorprendenti per un titolo dell'epoca.
Nel comparto sonoro troviamo musiche di sottofondo ed effetti sonori memorabili, qualcosa di estremamente raffinato ed orecchiabile, contenuti che difficilmente si trovano in giochi dello stesso genere e di quegli anni.
L'avventura si gioca molto bene, risultando molto fluida e priva di intoppi o difficoltà estreme, tranne che verso la fine, dove i combattimenti si faranno molto più ardui e intensi, e gli scenari presenteranno maggiori insidie.
Arricchita da sequenze animate e dialoghi interessanti, l'avventura racconta molto bene le vicende dei protagonisti, quasi con qualità cinematografica e cura maniacale per i dettagli, qualcosa di estremamente raffinato e ben assemblato che potrebbe sorprendere e non poco, oltre che deliziare.
Uno dei primi titoli horror rpg mai realizzati, in esclusiva per il Famicom | |
|
|
|
Da molti fu definito il primo survival horror mai realizzato, anche se il termine fu coniato due generazioni dopo, in era 32bit con Alone in The Dark 4, da altri la miccia che diede vita alla fortunata saga di Resident Evil, il cui primo capitolo secondo voci di corridoio, sarebbe dovuto essere semplicemente un remake di questo titolo.
Non bisogna essere appassionati del genere rpg per gustarsi questo titolo, ne essere amanti sfegatati dell'horror, basterà qualche minuto di gioco per ritrovarsi immersi completamente nell'avventura ed appassionarvici.
2 commenti :
Grande classico!
Secondo me, non ha solo anticipato "Resident Evil"... m anche un casino di altri film horror (che oggi sono considerati capolavori)!
Credo tu abbia pienamente ragione, non riesco a pensare a nulla di simile che possa averlo preceduto, e di sicuro ha fatto scuola anche in altri campi :]
Posta un commento