The Legend of Zelda - Link's Awakening

Era il 1993 quando Nintendo pubblicò questo titolo per la prima incarnazione del suo Game Boy, ed ebbi modo di giocarci grossolanamente.

Passati circa 6 anni, nel 1999, Nintendo decide di ripubblicare questo ottimo titolo nella sua collana DX, arricchendolo di colori e contenuti extra, di recente, sono riuscito a giocare per intero l'avventura.

Nonostante il titolo, questo è il primo capitolo della fortunata saga, a non presentare la famosa principessa (anche se citata nel gioco), ma giusto una manciata di contenuti provenienti dall'universo Zelda e da altri giochi di successo delle console Nintendo.

L'avventura inizia con lo spiaggiamento di Link presso l'isola di Koholint, dove soccorso dagli abitanti del luogo, si ritrova a dover svelare il mistero del Wind Fish per poter tornare a casa ad Hyrule.

Il tutto, porterà il nostro eroe a districarsi tra le vicende degli abitanti dell'isola, che richiederanno il nostro aiuto in più occasioni e per le più svariate problematiche, spesso permettendoci di progredire nell'avventura una volta aiutati, oltre che l'affrontare i classici dungeon e nemici presenti nell'isola.


Il gameplay, pur mantenendo a grandi linee il classico stile dei giochi di Zelda, presenta una novità nell'uso degli oggetti, che potranno essere assegnati promiscuamente ai tasti A e B, permettendo ad esempio di avere la spada assegnata ad uno dei due, a seconda della propria preferenza, o escluderla del tutto assegnando oggetti diversi.

Viene presentata in questo episodio, la possibilità di saltare liberamente in qualsiasi posto, tramite l'uso di un apposito oggetto, cosa che in altri capitoli della saga era preclusa o relegata a meccanismi automatici in determinati punti del livello.

Proprio per quanto riguarda gli oggetti, troviamo una revisione della loro natura rispetto ad altri capitoli della saga, come ad esempio il boomerang che fungerà da pratica arma contro nemici e oggetti distruttibili dello scenario, o la possibilità dell'uso combinato di più oggetti, come bombe e frecce, creando così all'occorrenza una sorta di razzo esplosivo.

Queste originali scelte dei programmatori, non solo trovano riscontri favorevoli con i controlli del Game Boy, rendendoli talvolta più comodi, ma portando anche tanta comodità nell'affronto delle varie insidie dell'avventura, contornate dalla presenza di nemici in prevalenza riciclati dal primo capitolo di Zelda per nes, e qui riproposti con le stesse medesime logiche e meccanismi.

Anti-Kirby in uno dei livelli di gioco
Saranno presenti tutti i classici nemici del primo capitolo, come ad esempio gli Octorok e i Mobilin, più una manciata di nuovi e vecchi nemici, ripresi dai titoli più famosi delle console Nintendo o altri capitoli della saga di Zelda.
Saranno presenti numerosi nemici ripescati dall'universo di Super Mario Bros. ed altrettante citazioni più o meno evidenti, ed anche un piccolo richiamo a Kirby, che a questo giro viene presentato in una versione non proprio amichevole.

Ogni nemico nel gioco, presenterà pressapoco le proprie caratteristiche della propria versione di origine, salvo rari casi, presentando un'intelligenza artificiale buona, ma non esageratamente ostica.

Discorso diverso per i mini-boss e boss dei vari dungeon, che presenteranno spesso un'intelligenza artificiale abbastanza buona ed un buon livello di sfida, crescente con l'avanzare dei livelli.

Graficamente parlando, questo titolo presenta un aggiornamento grafico rispetto al passato, ripresentando i contenuti del primo capitolo della saga in una versione che potremmo definire, restaurata, e scenari influenzati in gran parte da The Legend of Zelda: A Link to the Past per SNES, uscito solo l'anno prima.

La rappresentazione del protagonista, sembra essere più vicina e fedele ai capitoli per nes, e nel complesso molto più cartoonesca e vivace, rispetto alla tendenza semiseria adottata in altri titoli.

La resa del colore, non è delle migliori
Le schermate di gioco sono presentante in dimensione 10x8 tiles, rispetto ai 16x11del capitolo per NES, decisamente più piccole rispetto a qualunque altro capitolo della saga, pur avendo sprite a 16x16 pixel di dimensione.
Potrebbe capitare alle volte, di avere un senso di asfissia in alcuni scenari, o di ritrovarsi un po' scombussolati nella transizione tra una schermata e l'altra, specie se giocato sul piccolo schermo del Game Boy Color.
D'altro canto, risulta una manna dal cielo il più delle volte, non avere troppa strada da percorrere per raggiungere gli svariati punti dell'isola.

Altro aggiornamento della versione DX, riguarda la presenza di una vera e propria palette di colori, che però ahimè, non rende così bene sul piccolo Game Boy Color, risultando abbastanza spenta, rendendo il meglio solo su Super Game Boy su SNES.

L'introduzione di una nuova palette di colori, ha portato con se anche un nuovo dungeon, interamente basato sui colori, il Color Dungeon per l'appunto.
In questo livello speciale, gli sviluppatori hanno cercato di sfruttare la potenzialità del nuovo hardware e la rappresentazione dei colori, per fornire un contenuto extra, accessibile in teoria ai soli possessori di Game Boy Color, ma di fatto utilizzabile anche dai possessori del classico in bianco e nero.

L'accesso e la scoperta di questo dungeon, è basato interamente sui colori, domande sui colori, abbinamento di colore dei nemici per proseguire e via dicendo, rendendo praticamente impossibile o quasi, giocare con una console diversa dal Game Boy Color.

Anche il comparto sonoro risulta essere molto valido, ripresentando gli stessi suoni classici della saga, più qualche cosina in più e qualche cosina riciclata da qualche altro titolo per Game Boy.

La resa sulla console è abbastanza decente, salvo alcuni casi in cui venga richiesto di prestare maggiore attenzione al suono, tipo nella ricerca di muri distruttibili.
Consigliando al giocatore di punzecchiare il muro con la punta della spada per sentirne eventualmente una sonorità diversa in prossimità di una parete debole, risulta abbastanza difficile trovarne una differenza tangibile ad orecchio, con il minuscolo speaker del Game Boy Color.

Per fortuna, l'ottimo design dei livelli, risulta essere d'aiuto in questi casi, indicando o lasciando presumere al giocatore, la presenza dei cosiddetti passaggi segreti.

Una delle cose che ho apprezzato moltissimo di questo gioco, è stato proprio il design dei livelli, seppur un po' sacrificato nel piccolo schermo del Game Boy Color, risulta essere decisamente valido e sostanzioso, creando un crescere di difficoltà graduale nell'avventura, oltre che mai annoiare il giocatore nel ripercorrere gli scenari.

Volendo tirare le somme sul titolo, lo si potrebbe definire più uno spin-off della saga, che un capitolo parte integrante del filone logico della storia.

Uno spin-off ispirato all'universo di Zelda, in cui trovano spazio anche altre famose saghe
  • Versione aggiornata e corretta dei un classico del 1993, arricchita di contenuti extra
  • Possibilità di configurazione dei comandi di gioco in tempo reale
  • Avventura originale e ricca di contenuti, mantiene vivo il gioco dall'inizio alla fine
  • Ricco di piacevoli citazioni a giochi famosi e piccoli easter egg
  • Presenta contenuti grafici ripescati e aggiornati dal passato

  • Colori non propriamente lucidi e vivaci sullo schermo del Game Boy Color
  • Il comparto sonoro, talvolta non viene reso correttamente
La continua presenza e richiamo ad altri titoli famosi per le console Nintendo, accentua questo senso di non purezza e propria appartenenza alla saga, oltre che alla mancanza della principessa Zelda da cui la saga prende il nome e si incentra.

In ogni caso, fan o meno della saga, questo titolo si fa apprezzare moltissimo senza problemi e riesce garantire molte ore di gioco e divertimento a tutti.

Il gioco è abbastanza presente sul mercato dell'usato, anche se i prezzi spesso oscillano sui 30 euro per la versione europea sola cartuccia (pari circa al costo di vendita dell'epoca), a discapito dei circa 8 euro per la versione giapponese, sempre solo cartuccia.
Costo ingiustificato secondo me, vista anche la sua facile reperibilità, ma probabilmente gonfiato giusto per il nome che si porta appresso.

Non si tratta di un titolo raro, quanto la sua versione in bianco e nero, e spesso negli anni passati, mi è capitato di trovarlo completo di scatola e manuale anche per 15-20 euro, per cui consiglio a chiunque voglia effettuarne l'acquisto, di non spendere oltre i 10 euro per la sola cartuccia.

2 commenti :

Marco Grande Arbitro ha detto...

Mi sono ripromesso di riscaricarlo per la Virtual Console del 2DS. Adesso che l'ho ricomprato, voglio puntare molto sui grandi classici!

Pix3l ha detto...

Io avevo la cartuccia da una decina d'anni ormai, e solo in questi giorni ho trovato il tempo di giocarci :]
Comunque, hai da molto il 2DS? Me lo consiglieresti? Ci volevo fare un pensierino, ma sento sempre pareri discordanti...

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