Ico

Un ragazzo colpito da una maledizione, viene confinato all'interno di un castello abbandonato, ed insieme ad una principessa dai poteri magici, cercheranno di fuggirvi, questa è la premessa e la sostanza di Ico.

Un titolo inizialmente pensato e sviluppato per PSone, ma che per motivi e limitazioni tecniche, vide la sua nascita definitiva, solo su Playstation2.

Considerato da molti, addetti del settore e non, un vero e proprio capolavoro, questo titolo ha vissuto e gode ancora oggi di una reputazione enorme.
Io ci ho giocato per la prima volta qualche giorno fa, dopo averlo trovato nuovo per una ventina di un euro in un negozio di videogiochi, e penso che tutte le belle recensioni e commenti che ho sentito nel corso degli anni, siano la sua più grossa sciagura.

Il gameplay offerto da titolo è molto semplice e pulito, privo di elementi quali energie del personaggio o power-up ed oggetti bonus da raccogliere.
Avremmo un personaggio, per l'appunto Ico, capace di correre e camminare in ogni direzione, saltare, aggrapparsi, attaccare ed interagire con lo scenario che lo circonda, e all'occorrenza parlare.

I controlli di gioco sono pratici, ma si scontrano con i meccanismi delle inquadrature dinamiche adottate nel gioco, che regolandosi in automatico rispetto alla posizione del giocatore, impediscono spesso di avere movimenti fluidi e precisi, e portando spesso ad enorme frustrazione.

A primo impatto, il gioco può ricordare i primi capitoli 3D di Zelda quelli dei primi Tomb Raider, per via degli scenari e di alcuni meccanismi di gioco, ma senza tutta l'azione e la frenesia presente nei due.
Al momento della sua uscita, era qualcosa di unico nel suo genere, qualcosa che rompeva gli schemi classici e stereotipici dei videogames, presentando un'avventura priva di contenuti massivi e frenetici, qualcosa a cui oggi siamo più abituati probabilmente, grazie alle innumerevoli produzioni indipendenti, che spesso stravolgono le "regole del gioco".

Presenta dei nemici da affrontare, in particolare fantasmi che cercheranno di portare via da noi la nostra compagna d'avventura, e semplici enigmi e trabocchetti da risolvere, ma niente di eccessivamente ostico o frenetico.

L'avventura è presentata con un impatto grafico di sicuro rilievo, con ambientazioni enormi ed esplorabili, ricche di dettagli ed effetti ottici di luci e di ombre.

Si rimane deliziati nell'esplorare le ambientazioni del gioco, e si apprezzano molto i dettagli offerti, tra colori pastello e luci molto realistiche.
Il tutto viene condito talvolta con interessanti sequenze animate e dialoghi, che fanno sembrare il tutto, come se si stesse prendendo parte ad un film, più che ad un gioco.

Questo gioco è vittima della sua stessa fama come dicevo, per anni ho pensato a questo titolo come a qualcosa di eccezionale, solo sulla base di quanto letto e sentito nel corso degli anni, ed in me si era instaurata un'aspettativa più grande di quella che realmente il titolo avrebbe potuto offrire.
Anche il manuale di gioco, sembrava preannunciare qualcosa di più rispetto a quanto offerto effettivamente dall'avventura, che nonostante sia risultata piacevole, si è presentata in una veste nettamente inferiore alle aspettative.

Un'avventura 3D dai ritmi lenti e dai contenuti molto sobri
  • Ottimi contenuti grafici, effetti ottici molto validi
  • Gameplay sobrio ed adatto a tutti

  • Talvolta frustrante, vittima di bug e meccanismi di gioco poco amichevoli
  • Carenza di contenuti nel gameplay
  • Scarsa longevità, l'avventura si completa in pochi giorni
Vittima di ritmi troppo lenti e serrati, questo titolo potrebbe risultare frustrante da giocare, e poco interessante per chi abituato a tutt'altro genere.
Da l'impressione di essere più una sorta di prova artistica o tecnica, mancando di molti elementi che ci si aspetterebbe da un gioco.
Nonostante ciò, proprio questa sua natura anomala, lo rende un titolo apprezzabile e giocabile da tutti, specialmente da chi raramente gioca.

Probabilmente al momento della sua uscita, il suo successo era pienamente meritato, in quanto precursore di uno stile che ha preso più piede molto tempo dopo nella cultura videoludica, attualmente risulta essere qualcosa che nel mucchio, non risalta troppo per brillantezza.

2 commenti :

Marco Grande Arbitro ha detto...

Credimi non ne avevo mai sentito parlare

Pix3l ha detto...

Ma non ci credo... ._.

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