Wolfenstein 3D

Quasi 20 anni fa, sentii parlare per la prima volta di questo gioco, da un mio compagno di scuola che semplicemente lo chiamava Wolf.

Sicuramente non era l'unico, dato che universalmente questo gioco e' conosciuto anche con il nomignolo di Wolf 3D, un'avventura sviluppata dalla ID software nel lontano 1992.

Non provai mai di persona questo gioco, fino al 1998, anno in cui per caso sulla storica rivista PSM vidi un riferimento a questo titolo con questa stessa immagine.
Per fortuna all'epoca usavo Windows 98, non ebbi difficolta' nel far girare la demo di questo magnifico titolo per DOS.

Ero gia' in piena era 3D, per me non era una grossa novita' un titolo del genere, dato che conoscevo gia' bene Doom, mi chiedevo solo cosa ne avrei pensato qualche anno prima.
Nelle varie recensioni, si parlava sempre di come questo gioco avesse stupito il pubblico dell'epoca per la sua grafica innovativa, anche se prima di lui vi erano altri titoli in 3D come ad esempio Catacomb 3D ma forse non cosi' ricchi di colori.

L'avventura e' basata su uno pseudo 3D, detto Ray Casting, realizzato sulla base di un motore di gioco molto limitato allo stretto necessario, come i suoi predecessori.

In questa avventura, vestiremo i panni di William "B.J." Joseph Blazkowicz, un soldato fatto prigioniero dai nazisti, nel castello di Wolfenstein.

Scopo del giocatore sara' quello di farsi strada in intricatissimi livelli, tra guardie armate di ogni rango, pastori tedeschi e talvolta qualche ufficiale di alto rango come boss di fine livello, suddivisi in piu' episodi.

Il gioco si sviluppa a meta' tra un arcade ed adventure game, il giocatore avanzando nel gioco avra' modo di guadagnare punti dalle proprie azioni, quasi come se realizzare un score alto fosse l'obbiettivo del giocatore, parallelamente al primario di terminare l'avventura.

Una particolarita' questa, probabilmente ereditata da un mentalita' di altri tempi, ormai dimenticata nel tempo, in cui il fine ultimo del gioco era quello di creare competizione oltre che ad essere un passatempo.

Per guadagnare punti, potremmo semplicemente combattere i nemici o raccogliere oggetti bonus, come nella migliore tradizione arcade.
Raccogliere i tesori del reich ad esempio, coppe d'oro, reliquie sacre e gioielli, di nessuna utilita' ultima al giocatore a parte l'incremento del proprio punteggio.

Nel gioco vi saranno presenti in grande quantita', spesso in stanze nascoste in punti impensabili, dietro un quadro, in un angolo, bastera' tentare di aprirle come delle porte per vedere la parete spostarsi e dar via libera ai tesori nascosti.

Sicuramente questa e' una delle altre particolarita' che caratterizza questo gioco, i livelli oltre ad essere molto intricati e labirintici, presentano un numero esagerato di stanze segrete, che sinceramente non fanno altro che complicare la vita al giocatore ramificando sempre di piu' le possibili strade da percorrere.
Molto facile perdersi, anche per parecchio tempo, in un qualsiasi livello di questo gioco.
Tenendo conto anche, che l'AI dei nemici e' abbastanza valida, l'avventura presenta un buon livello di difficolta', ovviamente regolabile oltre che un buon livello di longevita'.


















Una delle pietre miliari di ID software, anche dopo quasi 20 anni!


  • Grafica ancora molto piacevole all'occhio

  • Un mix tra un arcade ed un adventure game molto ben dosato

  • Abandonware e disponibile in porting per moltissime piattaforme



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  • I livelli talvolta portano all'esasperazione per la loro struttura labirintica

  • Contenuti non eccessivamente violenti ma forse offensivi per molti



Questo gioco ai suoi tempi, fece la differenza sicuramente per la sua grafica, un numero di colori utilizzati molto alto e presenza di texture nei livelli, qualcosa che fino a quel momento non era ancora stato utilizzato in campo ray casting.

Poi un sistema sonoro eccezionale, capace di rendere l'idea di distanza con suoni piu' alti o piu' bassi a seconda della distanza delle fonti, divertentissime comunque le voci dei nemici, specie quando crepano.

Infine forse anche per il tema dei nazisti, che gli valse un divieto permanente di vendita in Germania, tutt'ora ancora in vigore.

Cio' comunque non ha arrestato il successo del gioco, un successo talmente vasto che si svilupparono vari porting per le piu' svariate piattaforme, tra cui Jaguar, SNES, GBA e molte altre.
La versione SNES, fu l'unica ad essere commercializzata in Germania, visto il restyling grafico e dei contenuti, niente piu' svastiche o riferimenti al nazismo.
Anche i pastori tedeschi furono sostituiti, da ratti, graficamente inguardabili come buona parte del gioco a mio dire.

Sempre sulla scia del successo, ma senza altrettanti onori, furono sviluppati altri giochi sul motore di Wolfenstein 3D, uno tra questi e' Operation Body Count, molto piu' attuale nei contenuti ma veramente povero di divertimento.

Attualmente qualsiasi titolo di quelli menzionati in questo articolo e' disponibile come abandonware e compatibili DOSbox, fossi in voi una partitina me la farei perche' ne vale proprio la pena.

2 commenti :

Marco Grande Arbitro ha detto...

Madonna che gioco!
Anche qua c'è la storia dello splatter, peccato che non sono mai riuscito a finirlo (anche se so il finale ... ehehehe)

Pix3l ha detto...

Io non ricordo se l'ho finito, e' passato talmente tanto tempo che non ricordo XD

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