Spider: The Video Game

Siamo a fine 2018, ed il geniale scienziato Michael Kelly, esperto di nanotecnologie, vanta numerose creazioni ibride robot-insetto nel suo curriculum, tra cui, anche un ragnetto, dotato di intelligenza artificiale, o meglio una copia digitale del pensiero del suo creatore e numerose armi letali.

Ultima delle sue creazioni, prima di venire brutalmente aggredito dagli scagnozzi di una compagnia rivale, la MicroTech, la quale ambisce ad impossessarsi di tutte le sue ricerche e opere.

Creazione con cui nessuno ha fatto i conti e che si farà strada attraverso mille insidie per salvare il suo creatore, nel frattempo rapito e tenuto in ostaggio come cavia per un futuro esperimento di genetica.

Questa è la semplice quanto interessante premessa alla base di Spider: The Video Game, un titolo altrettanto semplice e abbastanza sconosciuto ai più, uscito nel 1997 in esclusiva per Playstation, pubblicato dalla BMG Interactive e sviluppato da Boss Game Studios.

Un titolo che strizza l'occhio ai classici platform delle generazioni precedenti, presentando scenari in 3D con scorrimento e visuale 2D (ndr 2.5D) per lo più, ed un personaggio, il ragno Spider per l'appunto, dotato di movimenti tanto semplici quanto essenziali, come il salto e la camminata.

Movimenti possibili su di una moltitudine di superfici, anche verticali e soffiti, come ci si aspetterebbe da un ragno, oltre che la possibilità di sfruttare una ragnatela per calarsi di tanto in tanto e due punti salute per ogni vita.

I nostri nemici saranno altre creature insetti ibridi come noi, tra cui altri ragni, vespe, scorpioni, cavallette, mosconi, e grilli, salvo qualche ratto di tanto in tanto, ognuno con le proprie caratteristiche d'attacco e pattern di movimento.

Non si tratterà di nemici dotati di particolare intelligenza o aggressività, ma la loro resistenza agli attacchi e la posizione spesso strategica nei meandri dei livelli, saranno il più grande ostacolo che dovremmo fronteggiare.

Posti in modo sapiente all'interno dei livelli dai designer, difficilmente ci permetteranno di scorazzare spensieratamente qua e la, sorprendendoci spesso con improvvise apparizioni o attacchi e portandoci altrettanto spesso a ponderare bene le nostre mosse prima di avanzare.

Cosa accentuata anche dai pattern di movimento dei nemici, che possono interrompersi improvvisamente per dare sfogo ad un attacco improvviso, e cogliere di sorpresa il più delle volte.

Una questione che aumenta abbastanza livello di tensione e difficoltà nel gioco, e che oltre che a portarci a ponderare le nostre prossime mosse con cautela, renderà l'esperienza di gioco sempre divertente, specie nel caso in cui si rigiochi un livello.

Discorso diverso per quanto riguarda i boss di fine scenario, su cui il team ha affermato di aver investito più tempo negli sviluppi, donando ad ognuno caratteristiche e pattern di movimento particolari.

Gli scenari presentati nel gioco, in tutto 6, saranno molto variegati nei contenuti, rinfrescando e allietando molto spesso l'esperienza di gioco, anche sorprendendo il giocatore per la loro qualità.

Si può parlare di ambienti chiusi come laboratori o fabbriche, oppure aperti come strade e vicoli, visti però, dall'interessante prospettiva del protagonista, il che ci porterà a viverli nei dettagli, talvolta portandoci a passare in minuscoli passaggi o addentrandoci dentro macchinari, scatole e tubi di scarico.

Interessante è l'esplorazione di quest'ultimi, con la visuale di gioco che talvolta ingrandirà o diminuirà, immergendoci ancora di più nell'esperienza.

Nella stragrande maggioranza dei casi, gli scenari saranno presentati come livelli circolari, sarà quindi possibile esplorarli da sinistra verso destra e viceversa, o anche dall'alto verso il basso.

Il livello di libertà offerto al giocatore è altissimo, come anche la moltitudine di passaggi segreti presenti nei vari livelli, esplorazioni che premiano gli audaci con numerosi power-up e vite.

Ogni livello potrebbe presentare più strade percorribili per singola direzione, ad esempio un percorso alto ed uno basso, oppure una o più uscite, rappresentate da pezzi di microchip (a loro volta rappresentati da una sorta di cubo all'interno di una bolla), i quali serviranno al passaggio tra uno scenario e l'altro, portandoci così spesso a rigiocare i livelli ed esplorarli in lungo e in largo.

Oltre ai microchip, saranno presenti anche i pezzi di un CD, 3 per ogni scenario, che se raccolti, apriranno la strada verso un livello bonus come premio.

Altri oggetti collezionabili dal giocatore, saranno i vari pezzi di DNA sparsi per tutti i livelli, che ogni 100 raccolti, doneranno una vita extra, in alternativa alle più rare capsule vita che avranno lo stesso effetto, e le meno rare capsule di energia, che daranno un punto salute al giocatore.

I power-up di attacco consisteranno per lo più in zampe bioniche, divise in due categorie e rappresentate nella parte bassa dello schermo.
Le prime, le anteriori, ci permetteranno di sparare missili autoguidati, spruzzare fiamme e gas velenosi o lanciare boomerang, quelle posteriori invece permetteranno l'uso di bombe autoguidate o mine da piazzare sulle superfici.

Vi saranno anche delle bolle come power-up, che fungeranno da scudi per il personaggio, donandogli invicibilità momentanea dagli attacchi nemici e i pericoli dello scenario.

Il sistema di gioco prevede l'uso promiscuo sia di password che di memory card, cosa sicuramente gradita per i possessori di PSone del tempo e successivi, visti i costi delle periferiche...
Oltre questo, sono presentate una manciata di classiche opzioni per la regolazione di comparti video e audio.

Comparti che colpiscono particolarmente.
Il primo presenta ottimi elementi 3D, ricchi di dettagli e di buone texture.
Soprattutto i dettagli, sono la cosa che mi hanno colpito e sorpreso fin da subito, molto alti per un gioco psone, cosa forse resa possibile da una sapiente gestione delle risorse e una buona maestria nello sviluppo, ma molto probabilmente di più dal numero ridotto di poligoni presenti su schermo ad ogni inquadratura.

Le texture sono di buona qualità e abbastanza in linea con gli standard del tempo, maggiormente valorizzate da ottimi giochi di luci e ombre, talvolta un po' troppo sgranate, specie su inquadrature ravvicinate.

L'uso della grafica 3D e delle inquadrature mobili a scorrimento 2D tuttavia, genera senso di smarrimento in qualche occasione e problemi ai movimenti del personaggio, il che richiederà al giocatore il cambio repentineo del tasto direzione precedentemente premuto, per accomodare il senso di marcia imposto dalla nuova inquadratura.
Per farla breve, è abbastanza semplice che in alcuni punti del livello ci si possa ritrovare a girare su se stessi.

La scelta di questo ibrido 2.5D, stando ad un commento degli sviluppatori, era dovuto al fatto che volevano un gioco che ricordasse i classici platform game del passato, perché sempre a loro dire "erano molto divertenti da giocare", scenari completamente 3D oltre che a non aver donato le stesse sensazioni di quel genere, avrebbero portato con sé altri problemi, ad esempio il giudicare correttamente le distanze durante i salti.

Sono presenti anche numerosi contributi video, in grafica 3D prerenderizzata, che introdurranno il giocatore ai nuovi risvolti nella storia.
Contenuti di buona qualità, anche se alle volte li ho trovati poco nitidi e troppo veloci per goderseli a pieno.

Il comparto sonoro presenta forse le musiche originali più belle che abbia mai sentito in un gioco, parecchio apprezzate e discusse da molti tra quelli che hanno avuto il piacere di giocare a questo titolo.
Gli effetti sonori pur non risaltando per particolari qualità o caratteristiche, si guadagano il loro spazio di merito all'interno dell'esperienza di gioco, facendosi notare con discrezione, ma rimanendo purtroppo all'ombra delle colonne sonore.

La prima volta che ci giocai, fu nei primi anni 2000, tramite una demo non numerata del magazine ufficiale di Playstation, che lo presentava con il semplice nome di Spider, insieme ad altri titoli quali Exhumed, Lifeforce Tenka, Smash Court Tennis ed Excalibur 2555 AD.

La demo presentava uno dei livelli ambientato nelle fogne, leggermente modificato e semplificato, aumentando anche i power-up presenti e riducendo il numero di nemici.
Al termine, veniva presentato un ologramma del logo del gioco al posto del pezzo di microchip.

Un gioco abbastanza oscuro già al tempo, di cui personalmente non ricordo di aver mai visto alcun articolo o una copia sugli scaffali dei negozi, e di cui ancora oggi è abbastanza difficile trovarne informazioni in rete, salvo rari casi (Molti screen provengono da questo blog).

Uno dei giochi più originali per PSone con protagonista un ragno
  • Le caratteristiche del protagonista rendono l'esperienza di gioco decisamente originale e divertente

  • Grafica 3D molto curata e in tempo reale, forse una delle migliori del suo tempo


  • Sistema di menù un po' confusionario e lasciato al caso

  • Il gameplay è leggermente carente, anche se piacevole

Cosa che però non sembra influito sul suo valore nel mercato del collezionismo tutta via, trovandosi facilmente anche al di sotto dei 50 euro.

Secondo wikipedia, il gioco fu molto apprezzato dalla stampa del tempo, che ne lodò le caratteristiche tipiche del ragno, di arrampicarsi sulle superfici e di tessere piccole ragnatele, ma criticò il gameplay considerato "mediocre" e alcuni fastidiosi bug dovuti al movimento della telecamera.
In linea di massima comunque, il giudizio complessivo è stato positivo.

Pur non essendo un gioco che spicca per innovazione nel gameplay, salvo per le caratteristiche del ragno, il titolo affascina e sorprende il giocatore per il suoi contenuti di alta qualità, e diverte facilmente sin dalle prime partite.
La difficoltà di gioco è abbastanza contenuta e mai eccessiva.

Il tempo non sembra aver scalfito questo grazioso titolo, risultando ancora divertente da giocare e piacevole all'occhio, un titolo che personalmente ritengo non debba mancare nella propria collezione e nel proprio bagaglio di esperienze.

Nessun commento :

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...