Kurushi

Questo e' uno di quei giochi, di cui ti bastano le dita di una mano per contarne i fan, uno di quei giochi che pochi capiscono e altrettanto pochi amano.

Devo ammettere che anche io come molti, superficialmente, non me lo filavo di striscio.
Ne feci la conoscenza nel 1997, tramite la mitica demo one.

Uscito in Europa ed Australia con il nome Kurushi, si tratta di un puzzle game 3D, uscito per la playstation proprio nel 1997 ad opera di Sony Computer Entertainment.

Stranamente, nonostante il nome ricordi qualcosa di vagamente giapponese, nel paese del sol levante prese il nome di Aikyu, mentre in Nord America come Intelligent Qube, giocando sulla sigla I.Q. (Quoziente intellettivo).

In questo gioco, trovavamo una manica di malcapitati alle prese con una qualche intelligenza aliena, la quale cerca di metterli alla prova.

Queste prove consistevano nell'eliminare selettivamente dei cubi, evitandone la fuoriuscita dal campo di gioco e la distruzione di alcuni tipi.

Per fare cio', il giocatore poteva contare sull'aiuto di speciali bombe, che una volta piazzate sul pavimento potevano essere attivate in qualsiasi momento lo si ritenesse opportuno.

Sembra una cosa banale, ma i vari schemi di 5x5 blocchi, talvolta richiedevano azioni veloci e ben studiate allo stesso tempo, tenendo costantemente sotto tensione il giocatore con la loro inesorabile avanzata.

La loro errata eliminazione o la caduta dal campo di gioco, penalizzava il giocatore con la riduzione dello spazio d'azione disponibile, che unito alla crescente difficolta' e velocita' dei cubi, aumentavano la difficolta' di gioco notevolmente.
L'esserne schiacciati li faceva avanzare di qualche posizione piu' velocemente nel campo di gioco, talvolta magari impossibilitandoci a tornare davanti per continuare la distruzione.
Nel caso di una distruzione senza errori di sorta, veniva donato al giocatore uno strato in piu' di spazio al campo di gioco.

Finita un'ondata, dal pavimento se ne sollevava un'altra, a ripetizione per un determinato numero di volte a seconda del livello di gioco.
Ogni livello presentava gruppo piu' o meno larghi, e di velocita' leggermente crescente, ma senza variare la sostanza del gameplay.

Le uniche variazioni tra un livello e l'altro, erano rappresentate dall'uso di texture diverse per i cubi, texture che talvolta suscitavano anche variazioni nello stato d'animo del giocatore, come angoscia o affaticamento.

Il resto del lavoro lo svolgeva il comparto audio, con una assenza di colonne sonore in favore di una concentrazione assoluta sul gioco.
Gli unici suoni che si potevano sentire erano i passi del giocatore e l'avanzare dei cubi, oltre che la voce di un qualche speaker che improvvisamente annunciava un qualche avvenimento di sorta, spesso facendo venire un infarto al giocatore preso dal gameplay.

















Uno dei giochi peggio interpretati della storia


  • Gameplay semplice ed essenziale

  • Praticamente regalato tramite versione demo






  • Gameplay forse poco innovativo

  • Prezzo per l'epoca eccessivo in rapporto alla qualita'



Nel complesso il gioco era solo questo, un gameplay semplice e ridotto all'essenziale, e forse non molto appetitoso rispetto a tanti altri giochi, e nemmeno capace di rinfrescarsi piu' di tanto da giustificarne l'acquisto.
Pensando poi alla sua uscita, nei primi anni di vita della playstation, nessuno avrebbe mai speso dalle 30.000 lire in su per averlo come primo gioco.

Ma l'insuccesso commerciale, unito al fattore della scarsa auto-innovazione del gameplay, e' da trovarsi nella demo stessa del gioco.
Era infatti possibile sfruttare un piccolo cheat per accedere all'ultimo livello di gioco e gustarsi il finale senza alcun taglio, bastava semplicemente premere tutti e 4 i tasti laterali contemporaneamente nel menu principale per venire catapultati all'ultimo livello.

Un vero smacco per Sony, oltre tutto fatto con le proprie mani.

Di sicuro comunque questo rimane un titolo ancora oggi molto discusso e poco apprezzato, consigliato solo a veri amanti del genere.

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