Resident Evil 2 - PS1

Non erano passati nemmeno un paio d'anni da quando ebbi modo di terminare il primo episodio di questa fortunatissima saga, che nel 1998 sul mercato uscì Resident Evil 2, secondo attesissimo ed acclamatissimo seguito.

Un prezzo che oscillava intorno alle 115.000 lire, un vero salasso per chiunque conoscessi, compreso il sottoscritto.

Lo acquistai ad un paio di mesi circa dall'uscita sul mercato, in occasione del mio compleanno, anche per giustificarne la spesa agli occhi dei miei genitori.

Essendo un felice possessore dell'edizione Director's Cut del primo capitolo, avevo già avuto un piccolo assaggio del titolo grazie ad un demo inclusa nell'edizione.

Uno sviluppo interminabile e rimandato di volta in volta con cambiamenti su cambiamenti, questo titolo vide la luce molto più tardi del previsto, tanto che le leggende metropolitane su questo titolo fioccavano come funghi.

Anteprime di una versione beta, tanto pubblicizzata con orgoglio da Capcom, veniva in quegli anni venduta e dipinta dalla stampa del settore in Italia, come una versione parallela commercializzata solo in Giappone, altri la spacciavano per una versione PC, altri ancora come una versione riservata a console di prossima uscita.

Questa fantomatica versione beta prese il nome di Resident Evil 1.5, proprio a simboleggiare la sua intromissione tra il primo capitolo e il secondo, lasciando nei fan più accaniti della serie una grandissima acquolina in bocca nonché un amaro per l'impossibilità di provarla di persona.

Lo sviluppo della beta arrivo circa al 80% di completezza, quando qualcuno nei vertici di Capcom, a capo del progetto, decise che il titolo non offriva quella ventata di freschezza che i fan del capitolo precedente e i nuovi giocatori avrebbero voluto vedere.

Fu così che il progetto fu ricreato dalle sue ceneri, tenendo da parte solo alcune delle cose ritenute valide, offrendo al giocatore nuove ambientazioni da esplorare con maggiore varietà nei contenuti e nella storia.

Tutto quello che attualmente si può trovare nella versione attuale di Resident Evil 2, un titolo che rispetto al passato rompe alcuni schemi statici come le storie ermetiche e le ambientazioni molto restrittive.
Innovazioni introdotte grazie ad un particolare sistema di storie parallele fra i personaggi disponibili, che permettevano al giocatore di rigiocare il titolo un bel po' di volte, scoprendo ogni volta uno scenario di gioco diverso ed una storia leggermente rinfrescata, pur mantenendo il classico gameplay del primo Resident Evil.

La storia si collega scarsamente agli eventi del primo capitolo, presentando due personaggi nuovi di zecca, alle prese con una città infestata da zombie e mostri di ogni genere, anche se in piccola parte gli eventi della villa Spencer in questo capitolo troveranno il loro posto.

I protagonisti sono il poliziotto Leon S. Kennedy, nuova recluta del dipartimento di Racoon City, e la bella motociclista Claire Redfield, sorella dell'omonimo protagonista del primo capitolo, Chris Redfield.

Ignari di cosa stia accadendo giù in città, le loro strade si incroceranno molto presto nel trambusto dell'epidemia di morte che dilaga, portandoli alla ricerca di una via di fuga dalla città oltre che la ricerca del fratello da parte di Claire.

Il gameplay di gioco è pressoché identico al predecessore, rinfrescato dalla possibilità di vivere avventure parallele a seconda del personaggio utilizzato per iniziare il gioco, come detto in precedenza.
Scegliendo di utilizzare un personaggio rispetto ad un altro, le scelte fatte nel gioco si rispecchieranno nella successiva partita con l'altro personaggio, talvolta rendendo anche il tutto più difficile.

Si può parlare di differenze sostanziali nelle storie parallele come oggetti in diverse posizioni o enigmi di diverso tipo da risolvere, oltre che l'aggiunta di qualche nemico ostinato e decisamente arduo da battere.

Il numero dei nemici, specialmente quello degli zombie, è decisamente aumentato per ogni singola area, nonché la qualità grafica.
Rispetto ai modelli scarni e poveri di texture del primo episodio, qui troviamo una grafica decisamente più curata e matura, anche nelle ambientazioni e relativi dettagli, più ricche rispetto al passato.

Gli scenari sono molto più variegati di quelli visti nel primo episodio, si può parlare di aree cittadine, centrali di polizia, rete fognaria, fabbriche abbandonate e l'immancabile laboratorio finale della Umbrella.

Molto fluidi da giocare e poco ridondanti, ma non per questo sbrigativi e quindi poco longevi, anzi, ci si potrebbe perdere un paio d'ore circa ciascuno non sapendo bene cosa fare e quindi partendo alla ricerca di indizi o oggetti chiave, ma senza esagerare troppo fino all'esasperazione.

Dotati di un atmosfera decisamente carica di tensione e da brividi, come riusciva a dare il titolo originale, che con l'aggiunta di colonne sonore nuove di zecca rendeva l'esperienza di gioco degna del suo predecessore.

Parallelamente al gioco principale, troviamo anche l'introduzione di minigiochi, nominati il "the 4th survivor", una semplice avventura da portare a termine con equipaggiamento e provviste limitate, giusto un piccolo passatempo per chi non avesse più nulla da chiedere al gioco principale.

I personaggi principali di questi due minigiochi sbloccabili come bonus, sono Hunk, uno dei soldati della Umbrella, e Tofu, che non è altro che un simpatico stecco di tofu usato come modello dai programmatori in fase di testing del gioco.

Oltre questi mini giochini, la bravura nell'avventura principale veniva premiata con la vincita di armi bonus a munizioni illimitate, proprio come avveniva nel capitolo precedente.
Qui oltre al semplice lanciarazzi, troviamo anche due tipi di mitragliatori pesanti, dal potenziale offensivo altissimo, che vedo più che altro come un'ennesima scusa per rigiocare l'avventura e togliersi qualche sfizio.

Tecnologicamente parlando, questo titolo non è molto distante dal suo predecessore come si può ben capire, ma decisamente molto più interessante nel complesso grazie ai contenuti extra, la varieta' degli scenari e le storie parallele.

Differenze sostanziali dal mio punto di vista, parlando del gameplay, se li potevano trovare nelle versioni destinate alle altre piattaforme e mercato nipponico.

Versioni frutto di riedizioni, con l'aggiunta di succosi contenuti extra, che ne rendevano l'acquisto decisamente più sensato per chi magari avesse già il titolo, includendo nuovi mini giochi e CD con contenuti extra relativi alla versione beta di cui le riviste ci sommergevano di notizie.

Qualsiasi edizione uscita, dalla prima all'ultima, per il mercato nipponico riguardava una differenza nella difficoltà del gioco.

Il produttore del gioco, Shinji Mikami, in un intervista parlò di queste differenze come una questione culturale o giù di li.
Sebbene il mercato occidentale puntasse di più sulla difficoltà dei giochi, il paese del Sol Levante preferiva puntare di più sulla qualità che sulla difficoltà.

Ogni episodio della saga destinato al mercato asiatico, vantava una maggior potenza di fuoco, una minore aggressività dei nemici e meno violenza in svariate scene del gioco, questo per evitare la censura in Giappone oltre che per avere un prodotto di qualità leggermente maggiore in casa propria come già detto.

Il titolo alla sua uscita ebbe enorme successo, tanto che ne furono realizzati svariati porting per le principali console dell'epoca, come Nintendo 64, Dreamcast e Game Cube, oltre che una versione PC ed una tascabile Tiger, ognuna con le proprie differenze ed inclusioni extra rispetto alle altre.

Secondo capitolo di una saga pilastro del genere Survival Horror


  • Scenari e grafica migliorati rispetto al passato

  • Capacita' di riciclarsi e rinnovarsi molto alte

  • Ottima presenza di contenuti extra che ne aumentano il valore e la rigiocabilità

  • Atmosfere degne del suo predecessore, alla stregua dei migliori film horror di sempre






  • Contenuti extra non uguali per tutte le edizioni, nonostante il gioco sia lo stesso


Parallelamente alla sua uscita però, oltre che applausi e folle in delirio, questo titolo ad attenderlo trovò anche furiose organizzazioni cattoliche che tramite petizioni e quant'altro ne volevano vietare la vendita nel nostro paese.
Il tutto finì con un massiccio sequestro sull'intero territorio nazionale di ogni singola copia del gioco presente, ma che non impedì ai giocatori di entrarne in possesso a distanza di poco tempo, ennesimo ritardo per questo gioco sin dal suo sviluppo.

Una caccia alla streghe a dir poco assurda, in cui svariati telegiornali pur non sapendo di cosa parlare, dipingevano questo gioco come causa di violenze nelle famiglie, mentre le associazioni cattoliche ne parlavano addirittura come causa di possessioni demoniache, un po' come fecero successivamente con Grand Theft Auto.

Polemiche a parte, questo titolo trovò ad accoglierlo un vasto pubblico di giocatori e buoni incassi, tanto che finì molto presto nella collana platinum della playstation, i famosi titoli a basso costo.
Probabilmente uno dei titoli più venduti di sempre per la console di sony, ora disponibile come abandonware per PC negli appositi siti in materia, che se siete fan del genere horror o cercate un gioco che sappia darvi forti emozioni, non potete assolutamente lasciarvi perdere questo piccolo capolavoro targato Capcom.

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