Il filone della storia è quasi lo stesso, il gameplay invece è leggermente più "dinamico".
In questa avventura vestiremo i panni di James Sunderland, un uomo rimasto vedovo, giunto a Silent Hill dopo aver ricevuto una lettera dalla sua defunta moglie, in cui lo invitava a venire a prenderla in questa allegra cittadina.
L'avventura inizia con un protagonista afflitto da enormi incertezze e sensi di colpa per non si sa cosa, oltre che la speranza di ritrovare la sua defunta moglie, aldilà di qualsiasi logica.
Nei primi momenti di gioco, avremmo modo di prendere confidenza con i meccanismi di esso, tra cui i movimenti e l'interazione con lo scenario, introdotti gradualmente gradualmente nell'avventura e tutte le sue tematiche.
Il sistema di gioco è quasi identico a quello precedente, tranne alcune aggiunte, tipo la possibilità di uscire dall'analisi di un oggetto, semplicemente premendo un tasto direzionale, e la presenza talvolta di inquadrature statiche, presenti in maggior quantità rispetto al capitolo precedente, e usate molto spesso malamente nei momenti peggiori a mio dire.
La possibilità di uscire da un'analisi semplicemente premendo un tasto direzione, l'ho trovata personalmente una cosa alquanto scomoda, che molto spesso sfocia in involontarie brusche interruzioni dei testi in sovra impressione, e la ridondanza dell'azione molto spesso per poter rileggere correttamente le descrizioni e quant'altro appaia sullo schermo.
La struttura del gioco, come già detto, introduce il giocatore alle varie tematiche di gioco in modo graduale, portandoci passo dopo passo a comprendere i meccanismi di gioco e prenderne padronanza, sino all'introduzione gli scontri tra giocatore e nemici.
I nemici saranno quasi sempre gli stessi per tutto il gioco, ripetuti in gran parte degli scenari e dotati di un'intelligenza artificiale al quanto basilare.
Gli scontri diretti con armi bianche non saranno per nulla difficili, quelli con armi da fuoco eccessivamente facili.
Oltre che a rendere l'azione al quanto noiosa e monotona, spesso si sarà invogliati ad evitare gli scontri, semplicemente schivando i nemici, i quali non ci metteranno in particolare difficoltà durante le nostre manovre di fuga.
Anche la qualità e la varietà dei boss lascia un po' a desiderare, poca scelta e troppo spesso riproposti, decisamente un calo di qualità rispetto al passato.
Gli scenari di gioco rispecchiano a grandi linee, quanto presentato nel precedente capitolo, riproponendo gli ambienti cittadini e relativi edifici come edifici in genere ed un ospedale da poter esplorare, che man mano che si proseguirà nell'avventura, perderanno sempre più senso e logica, come anche la trama.
Il design degli scenari è sicuramente molto accattivante, di gran lunga più interessante del capitolo precedente, grazie anche alla maggior qualità e resa grafica offerta dalla PS2 sicuramente, più un vistoso aumento della "tenebrosità" del tutto.
La trama è una delle cose che in questo gioco, ancora non riesco ad afferrare a pieno, sembra di vedere un uomo vittima dei suoi stessi incubi e rimorsi, che qualunque cosa pensi, questa si materializzi davanti ai suoi occhi, ma il tutto senza un vero e proprio filo logico conduttore.
Durante l'avventura ci si potrebbe imbattere spesso in contenuti all'apparenza privi di senso o legami con la storia vera e propria, e che spesso pensando possano avere una qualche utilità con lo svolgimento dell'avventura, potrebbero disorientarci o portarci allo sbaraglio.
Questa poca linearità nella logica, la storia e i contenuti, potrebbe sfociare un vagare continuo da un capo all'altro della città, alla continua ricerca di un qualcosa che dia un senso al tutto e talvolta un modo per raggiungere una qualche meta ancora inesplorata.
Le uniche cose che tengono veramente alto e vivo l'interesse nel tutto, sono gli enigmi di gioco, sempre molto difficili e particolari, oltre che il trovare la strada giusta.
Si potrebbero perdere delle ore anche solo per risolvere un enigma o capire quale strada percorrere per arrivare in un determinato punto della città, tra strade interrotte e barricate.
In questa versione director's cut, vi è presente una mini avventura parallela, in cui vestiremo i panni della coprotagonista, Maria, una donna del tutto simile alla ex moglie di James, che nell'avventura principale, sarà abbastanza presente al nostro fianco, e di cui dovremmo anche prenderci cura in molti momenti di gioco, difendendola dai mostri.
Cosa che rende talvolta il gameplay un pelino più interessante...
Ritorno alla collina silenziosa | |
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Non sono rimasto molto sorpreso o entusiasmato dal gioco principale, ma con l'aggiunta di questa avventura, posso ritenermi soddisfatto al punto giusto.
Un'avventura condensata, con scenari da esplorare non esageratamente dispersivi e ricchi di nemici, calibrando azione ed esplorazione ai giusti livelli.
Non fraintendete questa recensione, nonostante il scarso entusiasmo per il prodotto nella sua interezza, penso che sia un'ottima avventura survival horror, vittima però di una lentezza disarmante.
Ogni cosa è calibrata per essere fatta con lentezza, costringendo il giocatore ad enormi tempi d'attesa, complici gli scenari assurdamente vasti e gli scarsi momenti di confronto con i nemici.
C'è di sicuro di meglio nel panorama survival horror ed in questa serie, e questo capitolo risulta essere quasi uno sfizio più che un tassello importante in una storia, dato che non presenta alcun collegamento con gli eventi del capitolo precedente.
2 commenti :
Nemmeno a me fece troppo impazzire.
Il fattore caos si sente troppo!
Silent Hill poi non l'ho mai potuto digere.
Io il primo capitolo l'ho apprezzato molto, ma questo mi ha deluso un po'... Ripongo più speranze nel terzo...
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