Machine Hunter

Il nome Machine Hunter, vi dice qualcosa?
Io per puro caso ne feci la conoscenza tramite una demo psx del magazine ufficiale, e devo dire che non l'ho trovato affatto male come la critica successivamente l'ha dipinto.

Si tratta di un titolo del 1997, sviluppato da Eurocom Entertainment Software, e pubblicato dalla Metro Goldwyn Mayer, la famosa societa' cinematografica.

Uno shooter game con visuale dall'alto basato su ambienti 3D, e popolati da entita' 2D, uscito in simultanea per PC Win95 e PSX.

Qualcosa che poteva essere paragonabile ad un gioco per Super Nintendo in Mode 7, e decisamente molto distante dagli standard adottati da altri giochi per la playstation in quegli anni, e forse proprio questa sua natura cosi' retro ne decreto' l'insuccesso commerciale.

Ricordo molto i commenti degli amici riguardo a questo gioco, secondo loro l'unico problema riguardava la presenza di grafica 2D, probabilmente lo avrebbero apprezzato di piu' con modelli completamente 3D anche per i personaggi.

Il mercato dei videogames stava cambiando e i gli sviluppatori no, e questo gioco ne e' la testimonianza vivente sotto molti aspetti.

Sebbene un tempo, un gioco per essere considerato "bello" doveva presentare un certo standard di elementi e eyecandy di qualche sorta, o meglio, questi elementi se aggiunti avrebbero fatto gola a molti giocatori, evidentemente gli sviluppatori della Eurocom erano figli di questa mentalita'.

Finendo la demo, si poteva avere un'anteprima di cosa si avrebbe avuto con la versione completa, punti di forza che secondo loro erano, la varieta' degli elementi di gioco, degli scenari e le esplosioni mega galattiche, oltre che un multiplayer su schermo diviso a meta' per due giocatori.
Non si puo' negare che e' quello che ogni giocatore che si rispetti vorrebbe trovare in un gioco.

Devo ammettere nonostante tutto, che ne sono rimasto tremendamente affascinato nonostante fosse una demo di un solo livello.

Molto generosa e non si risparmiava su niente, la si poteva rigiocare piu' e piu' volte ed ogni volta scorpire qualcosa di nuovo.

Livelli labirintici, dal look leggermente tetro, o come gli sviluppatori stessi li definivano "infernali", la loro idea dell'inferno.

Fin dall'inizio del primo livello, era possibile perdersi, a differenza di molti giochi che spingono il giocatore quasi volontariamente a seguire una direzione, in questo gioco si aveva completa liberta' di movimento, male che andava si finiva in un vicolo cieco.

L'obbiettivo del giocatore, era quello di salvare tutti gli ostaggi presenti nei vari livelli, e di proseguire verso l'uscita non appena raggiunta la percentuale massima, rappresentata da un disperato nell'angolo come si puo' vedere dalle immagini.

In queste semplici missioni, il giocatore era chiamato ad affrontare una buona varieta' di nemici, che man mano che si procedeva, aumentavano la loro resistenza ed offesa.
Si puo' parlare di soldati alieni, mostri e robot, quest'ultimi acquisibili dal personaggio quasi alla stregua di un power-up e dalla particolare intelligenza artificiale che li rendeva nemici assai ardui da sconfiggere.
Il giocatore poteva utilizzarli come armi secondarie, fino alla loro distruzione da parte del nemico, senza per questo perdere la partita in corso ma semplicemente tornando alle sembianze umane di partenza.

Altri power-up, erano semplici aumenti di energia disponibile o velocita' di fuoco, applicabili al giocatore in qualsiasi forma esso si trovasse, sia umano che robot, perdendoli pero' tra un cambio di forma e l'altro.

Fra le varie anomalie di questo gioco, troviamo una gestione dei livelli portata a una nuova concezione, sebbene per il giocatore la cosa faccia ben poca differenza durante il gameplay, ogni mappa di gioco era suddivisa al suo interno in livelli.
Ovvero, ogni mappa di gioco presentava in se delle zone, che una volta raggiunte non permettevano il ritorno a quella precedente, con una calda voce che annuncia l'ingresso ad nuovo livello.


















Il Grand Theft Auto horror che nessuno si ricorda


  • Ottimo mix di grafica 2D su ambienti 3D

  • Ottimi effetti sonori ed utilizzo molto furbo

  • Presenza di elementi tipici dei giochi old school

  • Ottima varieta' di elementi e livelli nel gioco

  • Livelli strutturalmente ben realizzati






  • Compatibilita' con i sistemi operativi Windows molto scarsa

  • Compatibilita' con Wine minima ma non sufficiente



Giocando nella frenesia di molti momenti, capita spesso di non buttare l'occhio sullo status del giocatore, a correrci in aiuto veniva uno speaker che ogni qualvolta succedesse qualcosa reputato di nostro interesse ci avvertiva.
Una voce tremendamente azzeccata, secondo il mio modesto parere, e devo dire che difficilmente ho visto (a dirla tutta non ricordo altri titoli) l'utilizzo dell'audio per questo genere di cose, al massimo qualche bip nauseante.

Oltre questo, il comparto audio e' eccellente, si hanno effetti sonori eccezionali per il personaggio, specialmente quando viene colpito, il verso che fa e' troppo spassoso!
Oppure il rumore delle armi in genere, che non e' eccessivamente frastornante e piacevole da udire nelle numerose sparatorie, come anche l'a colonna sonora di gioco molto lieve che non copre alcunche' del gioco.

Nel comparto grafico come gia' detto, abbiamo un mix di grafica 2D su ambienti 3D, come Grand Theft Auto per intenderci, gestita con due inquadrature distinte, tra cui una dinamica che gira in base alla direzione del giocatore o la classica visuale statica in prospettiva che fa molto retro.
Mentre l'utilizzo del 3D il piu' delle volte, permette a questo gioco di sfruttare graziosi giochi di luci ed ombre, in gran parte comunque riciclati da maestosi sprite 2D gestiti trasparenti al punto giusto.

Sinceramente, non riesco a comprendere i motivi di una critica cosi' aspra nei confronti di questo gioco, tanto che le maggiori testate di videogames non ne decretarono nemmeno la sufficienza.
Posso ben capire che la sua uscita e' avvenuta in un periodo difficile, in cui la playstation stava vivendo il suo massimo splendore di vendite per il prezzo piu' abbordabile, e sul mercato vi erano titoli come Resident Evil ed Abe's Oddysee.

Era anche difficile trovarlo nei vari negozi e supermercati in genere, era forse qualcosa piu' da collezionisti o amanti del vecchio stile.

Attualmente rilasciato come abandonware, lo si puo' trovare sui principali siti in materia, anche se la sua compatibilita' con i sistemi Windows piu' recenti lascia un po' a desiderare, come anche con Wine su Linux.
Una partita a questo titolo la consiglio un po' a tutti, magari ve ne innamorerete pure voi!

2 commenti :

Marco Grande Arbitro ha detto...

Devo ammetterlo: non lo conoscevo proprio
Mi sto iniziando a vedere i gameplay su youtube, peccato che è uscito nel momento sbagliato

Pix3l ha detto...

Come tutte le perle rare, acquista fascino "postumo" :D

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